Perchè l'abilitazione?



Esponiamo brevemente le ragioni principali della nostra richiesta:

1. La Riforma dei Conservatori (Legge n. 50  del 21 Dicembre 1999), retrocedendo i vecchi diplomi a Lauree di I livello, ha di fatto costretto molti musicisti a ritornare in Conservatorio per conseguire il Diploma Accademico di II Livello.
La giusta equiparazione dei diplomi vecchio ordinamento a Lauree di II livello è arrivata solo tardivamente, con la Legge di stabilità del  21 dicembre 2012.
Ma ad oggi, chi ha risarcito tutti i musicisti del danno morale e delle ingenti spese economiche sostenute (per la sola frequenza si va in media dagli 800,00 ai 2.000,00 euro annuali, secondo la  discrezione dei singoli Conservatori) per la frequenza di un Biennio al termine del quale hanno conseguito un titolo di studio dello stesso valore legale del precedente? Infatti Diploma Vecchio Ordinamento = Laurea di II Livello!
Anzi, oltre al danno anche la beffa: ci si ritrova in tasca non solo un titolo “doppione”, ma anche un titolo privo del carattere abilitante, il che costringe tutti i musicisti che hanno frequentato e pagato la laurea di II Livello a tentare di frequentare un altro costoso e umiliante corso per ottenere finalmente l’abilitazione all’insegnamento!

2. Nell’assurda logica dello Stato italiano, per insegnare musica nei Conservatori non è necessaria l’abilitazione, mentre per insegnarla nelle Medie Inferiori e Superiori l’abilitazione diventa la conditio sine qua non: si richiede un’abilitazione da conseguirsi in costosissimi corsi aggiuntivi annuali o pluriennali, che negli anni si sono chiamati SSIS, PAS, TFA, corsi di Didattica della Musica.
Ma senza analizzare in modo approfondito i vari percorsi abilitanti, proposti e varianti di volta in volta, vediamone alcuni aspetti:
a) Il costo. Gli ultimi corsi abilitanti, i TFA, hanno un costo minimo che va dai  2.500,00 ai 3.000,00 euro (escluse le spese vive per libri e dispense ed eventuali spostamenti, vitto e alloggio).
b) Destinazione dei corsi. Non tutti possono accedere ai corsi abilitanti. La non accessibilità può essere determinata tanto dal costo degli stessi quanto dalle norme che li regolano; infatti:
1) I PAS, attivati dal 2012 al 2015,  prevedono un requisito di 3 anni di annualità di servizio svolto tra il 1999 e il 2013 [Quanti sono i fortunati che possono avere un tale requisito???!!!].
2) I TFA ordinari o i Bienni di Didattica non hanno il requisito di servizio, tuttavia, esattamente come i PAS, sono a numero chiuso e, oltre ad accedervi previ quiz strampalati e non attinenti alla musica, sono strettamente legati alla disponibilità dei posti nelle varie Università (esigui a fronte di migliaia di richiedenti!…).
3) E tutto questo per conseguire un’abilitazione che non garantisce neppure l’immissione in ruolo, ovverossia l’accesso alle GAE (vedasi anche la recente sentenza della Corte Europea sul precariato, 26/11/2014), e che consente tutt’al più una collocazione in II fascia (!).

c) Utilità dei corsi abilitanti alla luce dei programmi delle Medie Inferiori e Superiori
Non si capisce per quale ragione non sia richiesto il Corso Abilitante anche ai docenti di Conservatorio, i quali, pur dovendo insegnare per anni (dai 7 ai 10 e più…)  a studenti anche di tenerissima età [financo di 8 anni!], non hanno l’abilitazione all’insegnamento e, in molti casi,  neppure una qualsivoglia Laurea universitaria!
Domanda: I programmi vigenti nella Media Inferiore e Superiore comportano la necessità che alla Laurea del Conservatorio si aggiunga un’ulteriore formazione da acquisire con COSTOSISSIMI PAS, TFA e Bienni abilitanti?
–La risposta, programmi alla mano, è NO!


Ebbene, queste sono le ragioni essenziali che ci spingono a veder riconosciuto come abilitante il Biennio di II livello. Non  crediamo che siano campate in aria, anzi hanno un fondamento logico, razionale e giuridico.

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